Da antico centro sannitico circondato da monti, oggi il paese di Alfedena, conosciuto anche come il paese dei dottori, (poiché in passato aveva una alta percentuale di laureati in rapporto al numero di abitanti) sorge a più di 900 m. s.l.m. L’attuale abitato si erge come borgata annessa al Castello del principe Caracciolo di Cellamare, esso e situato su una roccia staccata dal monte S. Nicola.
Vanta un’antica tradizione nella lavorazione della pietra, alla quale intere generazioni hanno dedicato la loro esistenza, lasciando segni tangibili della loro maestria.
A riconoscimento dell’opera di generazioni di selciaioli, gli alfedenesi hanno eretto una scultura commemorativa, eseguita da Sandro Pagliuchi noto scultore di bronzo e marno della nostra epoca, ammirabile all’interno della Villa Comunale.
L’abitato è attraversato dal fiume Rio Torto affluente del Sangro ed emissario del Lago Montagna Spaccata, situato a monte a quota 1100 m., bacino idroelettrico realizzato, nella seconda metà degli anni 50, sbarrando con una diga a botte una frattura tettonica, da cui deriva il nome, nelle cui acque purissime è permessa la pesca e la balneazione.
Più in alto ai piedi della catena appenninica il Pianoro Campitelli è il paradiso degli amanti dello sci nordico, nei periodi invernali e il punto di partenza di uno degli itinerari più belli dell’area del Parco Nazionale per poter raggiungere il Monte Meta e la catena delle Mainarde.